Claudio Tonzar, direttore scientifico Terzo Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia, Università di Urbino
Tiziano Agostini, professore ordinario di Psicologia Generale, Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste
Marco Guicciardi, professore associato di Psicometria, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute, Università di Cagliari
Gli atleti del possibile.
Aspetti psicologici dell’attività fisica e sportiva
I benefici di un’attività fisica regolare sono stati da tempo studiati nell’intero arco di vita. Il quantitativo ottimale di attività fisica da svolgere nelle diverse età è noto e fa parte di raccomandazioni ufficiali e dei più recenti programmi di salute pubblica condivisi a livello mondiale. Tuttavia, complice la pandemia, tali valori sono sempre più distanti dalla pratica abituale. Il “farmaco chiamato sport” sembra di non facile assunzione, soprattutto se richiede una prolungata terapia, come nel caso delle malattie croniche non trasmissibili (ad es., diabete, malattie cardiovascolari, respiratorie, osteoarticolari, etc.). Nel corso della relazione saranno prese in considerazione le maggiori sfide e opportunità che la ricerca e l’intervento in tale ambito hanno evidenziato nel corso dei decenni, insieme ad alcuni suggerimenti pratici per ascoltare i messaggi che provengono dal nostro corpo e per ottenere dei risultati in ambito psicofisico e motorio che ci consentano di sperimentarci come atleti del possibile.
Pietro Enrico Di Prampero, professore Emerito di Fisiologia, Università di Udine
L’esercizio fisico come farmaco
L’esercizio fisico può essere utilizzato come un farmaco per la prevenzione o cura di malattie cardiorespiratorie, metaboliche, degenerative e/o per ridurre i negativi effetti dell’età sui sistemi cardio-respiratorio, osteo-articolare e muscolare.
A tal fine tratterò: a) dell’utilizzazione relativa di grassi e zuccheri in funzione di intensità e durata dell’esercizio; b) del costo energetico dell’esercizio, nella fattispecie di alcune forme di locomozione in condizioni fisiologiche e in alcune patologie (e.g. sclerosi multipla); c) delle modifiche indotte dall’età sui sistemi cardiorespiratorio e muscolare; infine d) dei deleteri effetti dell’inattività e sul modo in cui l’esercizio fisico può contrastarli.
Da quest’analisi si possono trarre le conclusione che seguono:
ENTE ORGANIZZATORE:
CON IL CONTRIBUTO DI:
PARTNER EVENTO:
IN COLLABORAZIONE CON: