Claudio Tonzar, direttore scientifico Terzo Festival della Psicologia in Friuli Venezia Giulia, Università di Urbino
a cura dell’Associazione EXAMINA di Gorizia
Cosa c'è, dietro uno sguardo smarrito, dietro un gesto incompiuto, dietro l'incapacità di mettere un passo dopo l'altro in una persona che incrociamo per strada? L'intento del cortometraggio è quello di raccontare una possibilità sconosciuta a moltissimi pazienti affetti dal Morbo di Parkinson. Paolo è intento nella sua quotidiana battaglia di farsi udire dal barista, di non farsi superare dalla fila al banco della frutta, tra occhi curiosi, pietosi, spesso tristemente distanti. “Non è volare “è quanto la teatro-terapia può operare, applicando gli schemi dell'insegnamento teatrale, per recuperare la tonicità delle corde vocali, dinamiche di ascolto, gestualità e autostima. Sarà con questo gruppo di parkinsoniani che Paolo, apprenderà a cadere, a non vergognarsi più, a ironizzare e sorridere, accettando almeno un po' il proprio destino, tornando a misurarsi con gli altri “normali”, senza abbassare più lo sguardo.
Il commento del cortometraggio sarà curato dal dott. Alexander Edwards.
Laureato al Birkbeck College (University of London), Alexander Edwards è un autore che da anni lavora in Italia come ghostwriter, sceneggiatore e come consulente per lo sviluppo e la scrittura di film e serie televisive, lavorando sia con registi e produttori affermati che con autori alle prime esperienze.
Tiziano Agostini, professore ordinario di Psicologia Generale, Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste
dr. Alberto Cucca, neurologo specializzato nei disordini del movimento, attualmente studente del corso di dottorato di Neuroscienze e Scienze Cognitive dell’Università di Trieste e ricercatore clinico presso il Dipartimento di Neurologia della New York University.
Nel lavorare alla produzione di opere d'arte come quadri o sculture, gli artisti utilizzano sistematicamente diverse funzioni elaborate dal nostro sistema visivo, come il senso di proporzione, di movimento e di prospettiva. Tali funzioni potrebbero essere riabilitate con l'arte-terapia nei pazienti affetti da malattia di Parkinson, migliorando il modo in cui queste persone percepiscono l’ambiente circostante. I recenti progressi nel campo delle neuroscienze consentono infatti di misurare alcuni degli effetti esercitati dal processo di creazione artistica su specifiche regioni del nostro cervello, comprese quelle deputate alla percezione visiva. Nella mia relazione, illustrerò i principali risultati di un originale studio esplorativo relativo agli effetti dell'arte-terapia sui vari sintomi di questa malattia.
ENTE ORGANIZZATORE:
CON IL CONTRIBUTO DI:
PARTNER EVENTO:
IN COLLABORAZIONE CON: